“Al mio cane manca solo la parola!”. Non sapete quante volte ci è capitato di sentire questa esclamazione! E credeteci se diciamo che, dopotutto, c’è un fondo di verità: il linguaggio dei cani è infatti facilmente comprensibile a qualsiasi bravo padrone.
Quante volte abbiamo guardato il nostro pet dritto negli occhi per capire subito cosa intendeva comunicarci?
Il linguaggio tra umani e cani, in effetti, è il risultato di secoli di collaborazione e amicizia, durante i quali i nostri amici a quattro zampe hanno imparato a interagire con noi, e noi con loro. Nonostante tutto, però, è facile incontrare qualche incomprensione: proprio come succede tra amici, è facile non capirsi al volo. Ecco perché è sempre bene fare un ripasso per capire ancora meglio il linguaggio del proprio cane.
Abbaiare, il segreto del linguaggio canino
Il cane fa sentire la sua voce abbaiando. E proprio come noi esseri umani possiamo modulare la voce per costruire tantissimi messaggi, anche il “bau bau” del nostro peloso può esprimere significati diversi.
I cani possono abbaiare per tantissimi motivi: potrebbe essere che lo facciano solo per attirare l’attenzione, magari perché hanno bisogno di uscire per una passeggiata, di bere o mangiare. Non è raro che i cani abbaino per salutarci quando torniamo a casa, o ancora per ravvivare il gioco quando giochiamo insieme a loro.
Altre volte, però, l’abbaiare può nascondere un avvertimento: è il caso del cane che abbaia per avvisare il padrone della presenza di un estraneo, o del cane che, nel tentativo di intimidire una preda o un altro animale, inizia a ringhiare e ad abbaiare. E bada bene: in questo caso, l’abbaio potrebbe significare anche un’altra cosa: che il nostro pet ha paura.
Decifrare il linguaggio dei cani richiede quindi una buona conoscenza di base del nostro amico a quattro zampe: ecco perché è importante prestare caso, giorno dopo giorno, all’intonazione o all’intensità dei versi che emette per comprendere il messaggio nascosto che vuole darci. Basta un po’ di allenamento e capirsi al volo diventerà più semplice!
E se invece un cane abbaia frequentemente e senza motivo? In questo caso, potrebbe trattarsi di noia, stress, disagio o di un comportamento compulsivo che sarebbe meglio correggere con della terapia comportamentale.
Il caratteristico verso del cane è però solo uno dei tanti canali di comunicazione a disposizione dei nostri amici a quattro zampe. I cani comunicano infatti anche con il corpo, emettendo segnali indiretti che possono essere letti con un po’ di pratica.
Il linguaggio dei cani passa anche per la coda
Il linguaggio canino non è fatto solo di ringhi, ululati e versi sonori: il segreto della sua comunicazione si nasconde anche nel corpo e, in particolare, nella coda.
Vedere lo scodinzolio allegro del nostro cane è una delle cose più belle e che più ci riempie di gioia. Ma la coda non serve solo a trasmettere felicità (nemmeno una coda scodinzolante, tra l’altro, è sempre sinonimo di gioia).
Pensiamo alla proverbiale “coda tra le gambe”: il modo di dire deriva proprio dal comportamento remissivo dell’animale che in una situazione di sottomissione, di paura o di disagio posiziona la coda tra le zampe. Dietro questo meccanismo si nasconderebbe la volontà di occupare il minor spazio possibile nello spazio, trovando rifugio e conforto.
Viceversa, una coda rilassata verso il basso è una posizione piuttosto standard e significa che il nostro cane sta bene ed è a suo agio.
La coda dritta o orizzontale fa risuonare un campanello d’allarme: in queste posizioni, il cane è probabilmente in allerta, ansioso, insicuro o pronto all’attacco. Ma per capirlo dovremmo fare caso a un altro codice del corpo: le orecchie.
Il linguaggio del corpo dei nostri amici a quattro zampe
Il linguaggio del cane può essere letto anche dalle orecchie. Queste, combinate alla coda e alla postura, ci danno infatti un chiaro avvertimento di che cosa sta pensando o provando il nostro amico peloso.
Le orecchie tese sono un indizio che il nostro cane è in ascolto e sta studiando la situazione: qualcosa ha attirato la sua attenzione e restare con le orecchie dritte gli permette di prestare ascolto a tutto ciò che lo circonda, in attesa di capire la reazione. Se ad esempio le orecchie restano dritte e il nostro cane inizia ad abbaiare o a ringhiare, significa solo una cosa: è sulla difensiva e si sta preparando ad un potenziale attacco.
Viceversa, se tiene le orecchie indietro sulla testa, il cane ha paura o prova rimorso per qualcosa. Chi non ha presente la classica scena quando, tornati a casa, il cane ha combinato un qualche danno e lo si ritrova accucciato con le orecchie quasi invisibili sulla testa, pronto a fare ammenda?
Anche questo indizio, però, deve essere sempre interpretato nel contesto. Il cane tira indietro le orecchie anche quando è molto rilassato e, ad esempio, si gode le coccole sulla testa, magari socchiudendo gli occhi e spalancando la bocca in adorazione.
Questo ci dà un’altra importante chiave di lettura: in realtà, il miglior modo per capire il linguaggio dei cani è entrare in comunicazione con loro, studiarli nei piccoli gesti quotidiani e interpretare ogni loro azione o reazione in base al contesto che li circonda.
Come creare un legame comunicativo con il cane
Una sana comunicazione è una comunicazione a due: per questo conta tantissimo sia la capacità di lettura sia l’abilità nel creare un dialogo con l’altra parte. E questo significa che il padrone si deve sforzare un po’ nel farsi capire dal proprio animale… per lo meno nei primi tempi!
Ad esempio, deve essere in grado di apparire autorevole quando impartisce un ordine, e questo non significa che bisogna alzare la voce (pratica sconsigliatissima per via dell’udito fine del cane). Meglio unire a un’intonazione ferma e decisa un gesto, di modo che il cane associ suono e immagine anche per il futuro.
In ogni caso, meglio non sgridarlo: difficilmente riuscirà a capire il perché di un gesto sbagliato. Il vero metodo di insegnamento di un cane passa per il rinforzo positivo, che consiste nel premiare il nostro amico a quattro zampe non appena si comporta bene.
Se nonostante questi trucchetti qualcosa non dovesse funzionare, si può sempre pensare a lavorare insieme al proprio pet in delle sedute di terapia comportamentale, che permetteranno al padrone di comprendere prima di tutto il linguaggio dei cani e capire come interagire con loro per una convivenza più serena e pacifica.
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